
LA NOSTRA STORIA SECOLARE
Dove tutto è cominciato
Non siamo nati qui. Decenni fa, nel secolo scorso, un ramo della nostra famiglia arrivò in questo luogo e, incantato dal paesaggio, dal clima, dal cibo e dalla sua gente, decise di mettere radici. Oggi raccogliamo quell’eredità, tra il profumo della macchia mediterranea, il ritmo del mare e la lentezza delle colline cilentane.
Montecorice è un piccolo borgo che custodisce l’incontro tra mare e campagna: antiche mulattiere, uliveti terrazzati, spiagge dorate. Le sue origini affondano nel Medioevo, quando attorno a un insediamento religioso dedicato a Sant’Angelo nacque la comunità, impegnata a coltivare, custodire sorgenti e tracciare sentieri che ancora oggi raccontano secoli di vita quotidiana.
In questo paesaggio di pietra e luce l’ospitalità è sempre stata naturale: ci si riconosce, ci si saluta, ci si apre la porta. È lo stesso spirito che anima oggi Le Stanze del Conte.

La Storia secolare
Origine del nome "Le Stanze del Conte"
Siamo a Case del Conte, frazione di Montecorice. Qui, nel cuore del borgo storico, la nostra proprietà occupa una porzione dell’antico “Casone del Conte”, l’edificio che un tempo identificava con lo stesso nome la frazione. Abbiamo scelto di chiamare la nostra struttura “Le Stanze del Conte” per rendere omaggio a questa eredità: sorgiamo proprio dove un tempo sorgeva il Casone, e oggi ne rinnoviamo la memoria trasformandola in ospitalità.
Cosa ci differenzia: siamo parte di una storia autentica. Ospitare qui significa offrirvi la continuità tra l’antico Casone e il presente, tra semplicità contadina e bellezza del mare, con un’attenzione speciale alla sostenibilità.

Montecorice e le sue frazioni:
Ortodonico: la collina che custodisce la memoria
Salendo dalla costa verso l’interno si raggiunge Ortodonico, che per secoli fu centro amministrativo e spirituale. Le cronache medievali lo descrivono come borgo vivo, segnato da una torre di controllo e dai percorsi di crinale. Attorno, orti irrigati, frantoi e botteghe davano forma a una vita scandita dal ritmo delle stagioni.
Passeggiare oggi tra i suoi vicoli significa rivivere quel legame con il tempo, con lo sguardo che dal belvedere corre fino al mare. Qui puoi ritrovare antichi frantoi in pietra cilentana, murate tra le pareti di antichi edifici; qui trovi il museo dell’ arte contadina

Case del Conte, il nostro luogo del cuore
È qui, a Case del Conte, che abbiamo scelto di accogliervi. Il nome del paese, secondo la tradizione locale, rimanda a antichi possedimenti nobiliari e alla grande “casa del conte” dove si raccoglievano le primizie dei campi. I primi insediamenti stabili sorsero nell’entroterra, attorno alla chiesetta di San Pasquale Baylón: piccoli gruppi di case, stalle, magazzini, e tanta campagna coltivata.
Con il tempo, il borgo ha trovato nel mare la sua dimensione più spontanea. La lunga spiaggia della Baia Arena si stende come un tappeto dorato tra pinete e macchia: un luogo semplice e autentico, dove d’estate il vento porta l’odore di resina e la sera si ascolta il mare.
Alle spalle, l’oasi naturalistica delle Ripe Rosse custodisce colori e profumi unici, mentre vecchie mulattiere collegano le case al litorale e ai terrazzamenti di ulivi. È lungo questi percorsi che immaginiamo gli abitanti di ieri andare e venire con le ceste di fichi, il pane appena sfornato, le reti da riparare.

Agnone Cilento e il richiamo del Mare
Poco più in là, Agnone Cilento racconta l’identità marinara del nostro territorio. Le sue origini documentate risalgono all’età medievale e la vita del paese è sempre stata legata al ritmo del pescato, ai gozzi tirati in secca, alle albe limpidissime.
Negli ultimi decenni queste acque hanno ottenuto più volte il riconoscimento Bandiera Blu: un segno di attenzione all’ambiente e di cura condivisa. Per noi è uno stimolo a fare bene le cose semplici: tenere puliti i sentieri, rispettare il mare, accogliere con garbo.

Le radici storiche: Novella (nelle fonti anche “Montecorace”)
La storia di Novella è antica.
Le prime testimonianze risalgono al 1092, quando la Chiesa di San Niccolò fu donata al monastero di Sant’Arcangelo. Nuove donazioni del 1140 e 1143 rafforzarono la presenza della Badia di Cava, guidata dall’Abate Falcone, che consolidò il dominio sull’intero casale.
Nel Quattrocento Novella conobbe un periodo di declino e fu quasi spopolata, pur restando riconosciuta come feudo. Nel 1491 passò a Giovanni Antonio Curiale di Sanseverino, che lo cedette poco dopo a Ferdinando d’Aragona, il quale lo affidò a Giovanni de Cunto. Nel 1519 il feudo passò al Monastero della Madonna delle Grazie di Napoli, che lo scambiò con Giovanni Francesco Poderico. La famiglia Poderico mantenne il possesso fino al 1576, quando fu venduto ad Antonio Griso. In quel periodo Novella fu progressivamente unita a Montecorice (nelle fonti anche Montecorace), con cui condivise la storia successiva.
Le vicende della famiglia Albriento segnarono ancora il territorio: Giovanni Battista, erede di Francesco, dovette versare i diritti feudali per Montecorice e Matonti; alla sua morte, la moglie Vittoria Azzia fu costretta a vendere parte dei beni. Nel 1602 i feudi di Montecorice e Novella furono messi all’asta e acquistati da Tommaso Littiero per 10.570 ducati. Da allora Novella rimase legata a Montecorice, e i suoi duchi mantennero anche il titolo di signori del feudo di Novella.
Perché conta oggi: queste radici spiegano l’identità del territorio che vi accoglie. Camminare tra i nostri sentieri significa attraversare secoli di storie intrecciate.

Tra mare e collina: quello che amiamo condividere
Il carattere di Montecorice nasce dall’incontro tra due mondi:
la collina degli ulivi secolari, dei muretti a secco e dei fiori di cisto; e la costa, con le sue baie, le pinete e le torri di avvistamento. È un paesaggio che invita alla lentezza: scegliere la strada panoramica, fermarsi su una panchina, salutare chi si incontra.
Noi lo raccontiamo attraverso piccole attenzioni: marmellata di fichi a colazione, olio extravergine dei produttori locali, suggerimenti sui percorsi meno battuti. Da Le Stanze del Conte potete partire a piedi sulle mulattiere e raggiungere il mare lungo stradine ombreggiate, oppure salire verso i punti panoramici che abbracciano il golfo fino a Punta Licosa nelle giornate più terse.
Consigli pratici
• Trattorie di fiducia dove gustare il pescato del giorno.
• Botteghe con i formaggi del Monte Stella e pane locale.
• Ristoranti attenti a intolleranze e preferenze alimentari.
• Percorsi adatti a camminatori lenti e famiglie.
...e molto altro ancora...
Tradizioni vive
La storia qui è fatta anche di gesti quotidiani:
il rumore delle macine nei frantoi, l’odore del mosto in vendemmia, le campane della domenica. Feste patronali, processioni sul mare, mercatini estivi: non è nostalgia, ma una continuità viva che si trasforma in accoglienza. Quando curiamo un dettaglio delle camere o consigliamo un ristorante, pensiamo sempre a rendere naturale l’incontro con il territorio.

La nostra promessa
Le Stanze del Conte nascono per dare casa a tutto questo. Le abbiamo pensate come un approdo: stanze luminose, materiali autentici, una cura discreta che lascia spazio al vostro tempo. Camminare sulle mulattiere dove le auto non passano riporta a un passato che rigenera il presente.
Quando il cielo si accende sopra la Baia Arena, ci piace aprire le finestre e lasciar entrare la luce: è il nostro modo di dirvi benvenuti. Se cercate una pausa tra Case del Conte, Agnone Cilento e le colline di Ortodonico, la nostra promessa è semplice: farvi sentire parte della nostra storia, anche solo per qualche giorno. Il resto lo faranno il mare, i sentieri, il silenzio della sera e i tramonti mozzafiato dai nostri terrazzi.
Vi aspettiamo qui